Sommario
Pierpaolo Scavuzzo / AGF
Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini
I rumors si rincorrevano già da questa mattina nei corridoi del Senato: il testo del decreto semplificazioni andava “asciugato” con un taglio degli emendamenti per prevenire i dubbi espressi dal Quirinale sulla eterogeneità delle norme che avrebbero di fatto reso il decreto legge un provvedimento Omnibus e avrebbe potuto non avere la firma del Presidente della Repubblica.
Così è stato, sul totale di 85 emendamenti votati dalle Commissioni Lavori Pubblici e Affari Costituzionali di Palazzo Madama, solo 23 sono stati giudicati ammissibili. Gli altri 62 sono stati esclusi dal decreto legge perché ritenuti non coerenti con il provvedimento in discussione nell’Aula di Palazzo Madama.
Intanto, contestualmente all’Aula, proprio davanti a Palazzo Madama è andata in scena la ‘rivolta’ degli Ncc: i noleggiatori hanno protestato contro le norme contenute nel decreto. Almeno duecento persone hanno occupato corso Rinascimento, sono stati esplosi diversi petardi, mentre carabinieri e agenti della polizia in assetto antisommossa hanno presidiato l’ingresso principale del Senato e poi allontanato i manifestanti.
I 5 pilastri su cui è stato trovato un accordo
Tornando al decreto, a superare l’esame di ammissibilità all’esame dell’Aula sono stati il taglio dell’Ires sulle no profit (portata al 24% dalla legge di bilancio e ripristinata al 12%), la moratoria di 18 mesi per le trivellazioni, le norme per regolarizzare gli Ncc, le misure sull’elezione del Consiglio forense e la regionalizzazione degli impianti idroelettrici.
Su questi 5 ‘pilastri’ Lega e M5s avevano trovato un accordo nel pomeriggio. Con la ripresa della seduta di Palazzo Madama, il presidente Casellati ha elencato una a una le proposte di modifica che hanno ottenuto l’ammissibilità. E’ passato anche l’obbligo di etichettatura dei prodotti alimentari made in Italy, la norma sulle risorse del fondo Imu-Tasi a favore del Comuni, e i 10 milioni di fondi per le famiglie delle vittime di Rigopiano. Ammissibile lo stop all’Iva nelle Zone economiche speciali-Zes, con l’istituzione di ‘aree doganali intercluse ai sensi del Codice doganale europeo’ dove ‘operare, per le merci importate e da esportare, in regime di sospensione dell’imposta Iva.
Le misure confermate nel decreto
E’ stata poi confermata la norma sul prestito ponte per Alitalia e la ‘Rottamazione ter’ per i contribuenti che hanno aderito alla ‘Rottamazione bis’ ma non hanno versato entro il 7 dicembre 2018 le rate di luglio, settembre e ottobre. Tra le misure che invece sono state ritenute inammissibili ci sono quella riguardante la stretta sulle norme anti Xylella, la proroga della sospensione delle tasse per i contribuenti colpiti dal crollo del Ponte Morandi di Genova; le novità sulla web tax che aveva l’obiettivo di tutelare le imprese e le società che operano sul web e la stretta sulle concentrazioni delle farmacie. A restare fuori dall’esame del Senato ci sono anche le misure sugli sconti sull’Rc auto con la sola stipula di un contratto che preveda l’installazione della scatola nera e quella relativa al taglio dei consiglieri Enac.
L’Aula del Senato proseguirà domani mattina alle 9.30 l’esame del decreto Semplificazioni bypassando la fase dell’ illustrazione del complesso delle proposte di modifica per andare direttamente nella seduta di domani mattina alle dichiarazioni di voto e al voto finale.
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