Come Tik Tok legge la mente degli utenti

AGI – Terza legge di Clarke: “Qualunque tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”. Nonostante i social network siano una consuetudine ormai da qualche lustro, continua a sorprendere la loro capacità di proporci contenuti che potrebbero interessarci. Come fanno? Un recente articolo del New York Times s’intitola “Come TikTok legge la tua mente” ma spiega – in realtà – quanto poco c’entri la magia e quanto molto faccia la tecnologia. Merito di un documento interno, ottenuto dal giornalista Ben Smith, che offre un quadro più chiaro (ma non definitivo) dell’algoritmo che guida l’app.

Come funziona l’algoritmo di TikTok

Tutti i social media (ma anche e-commerce, motori di ricerca) utilizzano dati e algoritmi per capire cosa guarda ogni utente e suggerirgli video che potrebbero interessargli. TikTok lo fa particolarmente bene.

E il perché è spiegato nel documento, intitolato “TikTok Algo 101”: è stato rivelato da una fonte anonima e confermato da una portavoce della società. L’algoritmo ha quattro obiettivi principali, che la compagnia definisce “valore utente”, “valore utente a lungo termine”, “valore creator” e “valore della piattaforma”.

Ogni video, in base a caratteristiche e interazioni, acquisisce un punteggio. All’utente verranno suggeriti quelli con quello più elevato. Si tratta di un’equazione complessa, della quale il documento fornisce alcuni elementi: like, commenti, tempo di riproduzione, tipo di interazione. Ma ci sono anche degli indicatori di “qualità”, che fanno intendere come vengano privilegiati i contenuti degli account che pubblicano più spesso, convincono gli utenti a riguardare i propri video e siano in grado di monetizzare. TikTok sembra quindi favorire i contenuti più redditizi. C’è quindi una componente economica in mezzo ad altre che riguardano il puro interesse degli utenti.

L’obiettivo finale è attirare più utenti quotidiani possibile (Dau, daily active users). Per farlo, le due metriche che più contano sono la “retention” (cioè la tendenza di un

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