
AGI – “Confindustria non si candida a fare un partito politico”. Carlo Bonomi ribadisce la linea degli industriali, il giudizio sull’esecutivo Draghi e ricorda le parole pronunciate nei giorni scorsi all’assemblea di Confindustria: “Abbiamo rispetto dei partiti e delle istituzioni. Quello che abbiamo messo in evidenza è che il governo Draghi su tre punti essenziali ha fatto le cose che servivano al Paese: il piano vaccinale, ha riscritto le prime 80 pagine del Pnrr e riportato la credibilità internazionale dell’Italia nell’Europa, nel G20 e nella Nato”.
Parole che suonano anche come risposta indiretta a Matteo Renzi che proprio oggi sulle colonne di Repubblica ha bollato come “stucchevole l’attacco alla politica” del leader di viale dell’Astronomia.
“È naturale che i partiti si dividano per le amministrative o per il Quirinale: si chiama democrazia. Non conosco il dottor Bonomi e non dubito della sua passione civica – spiega il fondatore di Italia Viva – ma non prendo lezioni di politica da lui. Del resto ricordo il suo appello a sostenere il Conte Ter. Bonomi rispetti la politica quanto noi rispettiamo l’impresa. Attaccare i partiti per un applauso è roba da populisti”.
A Mezz’ora in più su RaiTre, Bonomi non commenta l’ipotesi di un prolungamento dell’esperienza di Mario Draghi a Palazzo Chigi anche dopo il 2023.
“Abbiamo troppo rispetto dei partiti e delle istituzioni – sottolinea – non è un compito di Confindustria. Dico però che c’è il Pnrr da impostare e che ci sono delle riforme importanti che segneranno il futuro del Paese per i prossimi 30 anni. Abbiamo la necessità di farle tutti insieme, politica e parti sociali, con l’obiettivo di dare risposte al Paese e delle future generazioni”, aggiunge auspicando unità perché questo, sottolinea, “è il momento della responsabilità”.
Dall’incontro di domani tra il governo e i sindacati il presidente di Confindustria si

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