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E ora? Dopo il successo della manifestazione di sabato 27 ottobre al Campidoglio, chi ha portato migliaia di persone per chiedere le dimissioni di Virginia Raggi fa i conti con il futuro e guarda al prossimo impegno. Una manifestazione nata su Facebook, assicurano gli organizzatori. Organizzata dalla mano ombra del Pd, sostiene il sindaco della Capitale. Comunque sia il termometro di un clima che a Roma si fa sempre più pesante e di una indignazione che si concentra sul degrado – dal centro storico alle aree verdi – dalla crisi di municipalizzate come quella dei trasporti e dell’igiene ambientale e che negli ultimi giorni è stata rinfocolata dal tema della sicurezza, dopo il caso della morte di Desirée
“Ora contiamo di lavorare sulle proposte ricevute” ha detto al Corriere Valeria Grilli, architetto paesaggista a lungo presidente del Fai Lazio. E lei che ha coordinato i volontari per “rappresentare le istanze della gente comune”. Con lei Tatiana Campioni, anima di ‘Se non ora, quando?’ e assessore del I Municipio. Ingegnere, due figli, è stata la responsabile del restauro di Santa Maria della Scala a Siena: “Ci abbiamo messo la faccia, ma abbiamo colto il desiderio dei romani e delle romane di uscire dal silenzio”.
Sono una giornalista, un architetto, una ricercatrice, una storica dell’arte e un’attivista per la tutela del paesaggio. Donne comuni unite in una battaglia comune, che, come raccontano a Repubblica, hanno fondato “un’organizzazione informale, progressista e democratica, ma fuori dai partiti, pur rispettando il loro ruolo all’interno del sistema democratico. Non abbiamo chiesto adesioni a nessuno, abbiamo respinto e respingeremo chi tenta di mettere cappelli di partito su questa iniziativa”.
La prima volta che hanno pensato “adesso basta” è stata a maggio, dopo l’ennesimo incidente mortale di una giovanissima in motorino per colpa di una buca. Fino ad allora le sei donne che hanno sfidato Virginia Raggi si conoscevano poco.
- Roberta Bernabei, storica dell’arte e guida turistica (divorziata, due figli) vive all’Esquilino
- Francesca Barzini (giornalista, figlia di Luigi Barzini jr, tre figli), abita in centro
- Martina Cardelli (tre figli), editor in una casa editrice, vive in centro
- Emma Amiconi (separata, un compagno e una figlia) fondatrice di ‘Cittadinanzattiva’ e di ‘Piazza Vittorio Partecipata’, vive all’Esquilino
- Valeria Grilli, architetto paesaggista a lungo presidente del Fai Lazio
- Tatiana Campioni, (due figli) ingegnere e assessore del I Municipio
Ma il sindaco non è rimasta a guardare e in una intervista al Messaggero ha respinto le accuse della piazza. Secondo Virginia Raggi a manifestare era il Pd, “mascherato e orfano di Mafia capitale, ha provato a strumentalizzare i cittadini, camuffando una manifestazione di partito in una sollevazione. Gli è andata male stavolta”.
Riguardo ai problemi quotidiani della Capitale – dalle buche ai rifiuti – assicura: “Li stiamo affrontando. Nessuno butta la polvere sotto il tappeto, come si faceva prima. I risultati arrivano solo con il lavoro: mi impegno tutti i giorni, ascolto la piazza e vado avanti”.
I temi sul tavolo e le risposte della Raggi
Buche – “Abbiamo stanziato 140 milioni per il rifacimento delle strade. Ed ora ci sono cantieri in tutta la città”.
Rifiuti – “Abbiamo esteso il ‘porta a porta’ a 150 mila abitanti in meno di otto mesi ed abbiamo scoperto, solo in due municipi,120 mila scrocconi che prima non pagavano l’Ama
Sicurezza – “La storia di Desirée è drammatica. Come donna e madre provo un dolore e una rabbia immense. Come sindaca, da due anni chiedo che il Governo metta a disposizione di Roma forze dell’ordine adeguate. Sono a favore della fermezza ma credo che, al di là dei proclami, poi ci si debba seriamente impegnare per risolvere i problemi. E’ necessario fare i conti con la realtà che è molto più complessa di uno slogan”.
Quartieri – “San Lorenzo deve rinascere: tre settimane fa sono stata con i comitati di quartiere e la presidente del municipi: i cittadini hanno ragione. Ecco perché attendo che il Governo sblocchi la mia richiesta di poter assumere 2.000 agenti di polizia locale per completare finalmente la pianta organica prevista”.
Il processo – “Sono serena. Sono una persona perbene e corretta: per me questo è la cosa più importante. Personalmente mi spiace l’accanimento di tanti detrattori che, quando mi incontrano, hanno anche il coraggio di sorridermi. Ma questa è la vecchia politica fatta di ipocrisie. Non è il mio mondo”.
La Lega – “C’è una amministrazione che pensa a lavorare. Ne riparliamo tra tre anni”.
La replica
Alla Raggi ha risposto in una intervista televisiva Emma Amiconi, “Noi non siamo del Pd e io ho lasciato il barboncino a casa” ha detto, alludendo alla definizione di ‘radical chic’ che il sindaco di Roma aveva dato delle organizzatrici. “Questa manifestazione e’ stata organizzata davvero da noi e da coloro che hanno collaborato con noi tramite Facebook, rinunciando chiaramente a qualunque supporto di partiti per rimarcare l’indipendenza dei cittadini. Ci è dispiaciuta la risposta della sindaca, che ieri l’ha buttata in ‘caciara’ in maniera scomposta, stupisce anche che oggi abbia cambiato quasi completamente versione, pur ribadendo l’ossessione per il Pd”.
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