Sommario

Una serie di lampade da design realizzate dai ritagli di tessuto in fibra di vetro risultanti dalla produzione di pale eoliche: si chiama uTo, come utopia, ed è il secondo progetto di economia circolare realizzato da eTa Blades. L’azienda, con sede a Bellocchi, ha trasferito la tecnologie e le competenze maturate nel settore della nautica all’eolico ed oggi è leader in Italia nella progettazione, sviluppo e produzione di pale eoliche. Cinque dipartimenti interni seguono i progetti di sviluppo di nuove turbine e i programmi di re-blading, la sostituzione delle pale sulle turbine già in esercizio.
Colori e forme diverse per la lampada uTo nata dagli scarti di produzione delle nostre pale eoliche @MakerFaireRome #BIOECONOMYVillage #MFR18 #upcycling #economiacircolare pic.twitter.com/8DELnlllNk
— eta Blades (@etaBlades) 12 ottobre 2018
“Abbiamo deciso di puntare su temi strategici per il settore – spiega l’amministratore delegato, Giovanni Manni – primo fra tutti la riduzione del costo medio dell’energia prodotta in modo da rendere sempre più competitiva questa fonte”. Due le sfide prioritarie di eTa Blades: l’allungamento del ciclo di vita delle turbine e la produzione di pale più performanti rispetto alle esistenti. Per lo sviluppo della ‘eTa4X’ sono stati coinvolti il Politecnico di Milano e l’Ente olandese per l’energia e investiti oltre 2 milioni di euro: “A carichi ridotti per la turbina esistente e a parita’ di emissioni acustiche – sottolinea Manni – questa pala genera performance superiori del 20% rispetto a quelle tradizionali in attività”.
Rifiuti trasformati in risorse
Per una produzione così innovativa, i progetti di economia circolare, eTa Green, sono una diretta conseguenza. “Generare il minimo degli scarti, reimpiegarli produttivamente, scegliere materiali duraturi e poco impattanti – spiega Giovanni Manni -: ci siamo dati l’obiettivo di perseguire un modello rigenerativo in una logica di economia circolare”. Trasformare i rifiuti in risorsa, dunque: il primo progetto di riuso creativo è stato up-cycling, un sistema di isole urbane ecosostenibili, che utilizza le radici della pala eolica per creare oggetti completamente diversi come portabici, sedute, pavimentazioni, fioriere, cestini.
Le lampade uTo sono dischi illuminanti creati utilizzando gli sfridi di produzione delle pale eoliche e nascono da un’idea del designer Michele Omiccioli “Abbiamo da subito apprezzato l’idea del designer – ammette Manni – ma, occupandoci di produzione di tutto altro tipo di industria, abbiamo incontrato qualche difficoltà a comprendere nell’immediato il nome scelto per la linea di lamapade”.
Perché uTo?
uTo come utopia, termine collegato al metodo progettuale applicato nella realizzazione delle lampade; uTo come ufo, “in quanto a livello formale ed estetico le lampade sono dei veri e propri dischi illuminanti”; infine, uTo come eTa, che sta per efficienza, “concetto che ha ispirato, in un’ottica di economia circolare, la creazione di un componente di arredo partendo da scarti della produzione”.
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