Di Maio e Salvini serrano le file e spiegano perché si tratta di una manovra coraggiosa 

Di Maio e Salvini serrano le file e spiegano perché si tratta di una manovra coraggiosa 

 (Agf)

Matteo Salvini e Luigi Di Maio avanti compatti a difesa della manovra economica. Nel giorno decisivo per sciogliere i nodi della Nota di aggiornamento del Def – oggi l’ultimo vertice prima di trasmetterlo alle Camere – la polemica politica continua però ad alimentare il dibattito. Il ministro dell’Interno usa ancora toni forti nei confronti dell’Europa:

“Abbiamo sempre detto che avremmo fatto una manovra coraggiosa anche se in Europa ci avrebbero bacchettato. Le minacce dell’Europa non mi interessano e come D’Annunzio dico: me ne frego”.

E poi torna sulla battuta pronunciata ieri – “parlo solo con i sobri” – a proposito di Jean Claude Juncker, presidente della Commissione Ue.

“Questo signore che molti non conoscono è il capo del governo che presiede a 500 milioni di europei – sottolinea Salvini – e teoricamente è responsabile mio e di chiunque altro. Se andate su Google e digitate ‘Juncker sobrio’ o ‘barcollante’ troverete delle immagini abbastanza evidenti… a volte impressionanti”.

Ma nella lunga giornata di interviste e presenza social, c’è spazio anche per il question time alla Camera e pure qui si registra uno scontro verbale tra il vicepremier leghista e la vicepresidente della Camera Mara Carfagna.

“Curioso un question time in cui ci sono più membri della maggioranza che dell’opposizione” osservato sarcastico Salvini dopo aver ringraziato in apertura di intervento “i pochi eroici parlamentari presenti”. Immediato l’invito di Carfagna a “non alimentare polemiche”, visto che “ci sono commissioni in corso”. Ma Salvini insiste: “E io la prego di lasciarmi parlare”. Quindi la controreplica della parlamentare forzista: “Lei è libero di parlare ma non di attaccare il Parlamento. Le sembrerà strano ma le regole valgono anche per lei”.

Nel merito della manovra, Di Maio insiste sul fatto che il rapporto deficit/Pil resta al 2,4% “sicuramente per il 2019” mentre “per il 2020 e il 2021 stiamo vedendo di accelerare l’abbassamento del rapporto con un intervento massiccio di tagli agli sprechi, di previsione della crescita più alta e di valorizzazione degli investimenti”.

In ogni caso, ribadisce il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, nella manovra “deve restare tutto quello che abbiamo promesso agli italiani. Altrimenti non ha senso andare avanti”. Con un monito davanti alla platea di Confindustria: “Nessuno si illuda: il governo non torna indietro sulle misure del contratto di governo”.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, affida a Famiglia Cristiana il suo messaggio rassicurante:

“Le famiglie e l’Unione europea non hanno nulla da temere: le misure contenute nella legge di bilancio creeranno sviluppo e occupazione. La nostra manovra, per la prima volta, mette al centro i cittadini e fa del bene al Paese”. E sul reddito di cittadinanza garantisce: “Eviteremo che questa misura esaurisca le sue finalita’ sul piano meramente assistenziale”.

Quindi, ribadisce che “quando i mercati conosceranno nei dettagli la nostra manovra, lo spread sara’ assolutamente coerente con i fondamentali della nostra economia”. Intanto, in questi giorni, si aspetta ancora la firma del Colle sul dl sicurezza che non dovrebbe tardare molto – Salvini ha detto “aspetto buone notizie entro oggi – ma pare piu’ probabile che possa arrivare domani dopo un attento esame del Quirinale e una fitta interlocuzione con il Viminale e con gli altri dicasteri interessati dal provvedimento per chiarire alcuni nodi non ancora risolti.

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