Il piano della Rai per essere come la Cnn e meglio di Netflix

Il piano della Rai per essere come la Cnn e meglio di Netflix

Luigi Narici / AGF 

Gli uffici Rai in viale Mazzini

La Rai vuole cambiare pelle. Seguendo due esempi: la Cnn e Netflix. Nel primo caso un modello da emulare, nell’altro un concorrente da battere. Nei piani dell’ad Fabrizio Salini e del presidente Marcello Foa c’è il recupero nel mondo digitale.

La ricerca è partita da settimane, con un ‘casting’ tuttora in atto per decidere chi dovrà guidare la fase ‘digital’. L’obiettivo si chiama ‘Raiflix’, creare un’unica piattaforma – con l’integrazione di Raiplay con RaiNews24 – ed imporsi innanzitutto sul mercato dell’informazione web.

Stile Cnn, per l’appunto, con il potenziamento del sito che dovrà porsi all’avanguardia e guidare l’informazione italiana e il ‘trasferimento’ di news anche su telefonia mobile, smartphone e tablet.

L’idea di un mega-portale del’informazione

Si punta ad un mega-portale dell’informazione, con notizie e contenuti da scaricare on-demand. Un’operazione che, riferiscono fonti ben informate, si scontra con problemi di struttura e anche di natura sindacale,. “La Rai deve cambiare, deve avvicinarsi ai giovani, bisogna avviare un cambiamento culturale”, continua a ripetere il presidente dell’azienda di viale Mazzini. E portare i contenuti sulla rete, integrando l’informazione di RaiNews con i programmi di Raiplay, è lo strumento – secondo il piano che si sta portando avanti – per costruire una piattaforma pubblica per la fruizione di contenuti multimediali, anche in lingua inglese.

La nuova Rai inoltre dovrà portare a compimento il progetto previsto dal nuovo contratto di servizio, ovvero distribuire nel mondo un canale che racconterà il nostro Paese agli stranieri, 24 ore al giorno e interamente in lingua inglese.

Dove trovare i soldi che servono?

Ma per cambiare pelle alla Rai servono fondi. Dieci giorni fa l’ad Salini durante un’audizione in Vigilanza Rai aveva lanciato l’allarme, sottolineando un calo delle risorse previste di circa 93 milioni di euro all’anno rispetto al passato: “L’impostazione della legge di bilancio rende critico il reperimento delle risorse necessarie per i progetti del contratto di servizio”.

Tante sono le idee sul tavolo. Salini ha parlato della “valorizzazione del presidio territoriale garantito dalle sedi regionali” insieme ad una “razionalizzazione dei costi di produzione”. Altri membri della Commissione hanno lanciato delle proposte. Il pentastellato Paragone, per esempio, ha auspicato una trasmissione ‘modello’ Masterchef, ma riservata al mondo dell’artigianato; il leghista Capitanio, invece, si è detto favorevole ad aumentare le edizioni dei tg (ripristinando quello della notte) e alla creazione di una scuola di giornalismo della Rai anche al Nord (al momento ce n’è una a Perugia).

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