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AYTAC UNAL / ANADOLU AGENCY
Su alcuni servizi online vietati ai minori, l’unica barriera è una domanda: hai almeno 18 anni? L’avrà capito anche chi ne ha meno che basta cliccare “sì” per passare. Instagram non faceva neppure questo: i termini d’uso hanno sempre proibito l’accesso agli under 13, ma con controlli molto limitati, che non prevedevano neppure di chiedere (figurarsi di verificare) la data di nascita dell’utente. Fino a ora.
Instagram chiederà ai nuovi utenti la loro data di nascita. Se si hanno meno di 13 anni, niente account. Se è collegato con quello di Facebook, verrà automaticamente aggiunta la data di nascita che si trova sul social parente. Ma non verrà resa pubblica. Quindi niente notifiche di compleanno. Se si modifica la data di nascita su Facebook, si aggiornerà automaticamente anche su Instagram. Se i due account non sono collegati, è possibile aggiungere o modificare la propria data di nascita direttamente sulla piattaforma fotografica. Certo, si può sempre mentire. Se il social sospettasse la bugia, il profilo verrebbe sospeso in attesa di ulteriori verifiche.
Un’esperienza “personalizzata”
“In passato – si legge in un post della società – Instagram non ha mai chiesto l’età delle persone perché si è sempre posta come un luogo dove potersi esprimere liberamente”. L’obiettivo non è solo vietare l’ingresso a chi non è (mai stato) autorizzato. “Questi cambiamenti – afferma Instagram – permetteranno di adeguare le diverse esperienze offerte dalla piattaforma all’età dei suoi utenti con un’attenzione particolare ai più giovani”. Nelle prossime settimane, verrà introdotta una nuova impostazione che permette di non ricevere messaggi diretti o di non essere aggiunto ai gruppi di chat da persone che non seguono.
Nel corso dei prossimi mesi “verrà studiato come le nuove informazioni potranno contribuire ad accrescere ulteriormente i livelli di protezione. Ad esempio i più giovani verranno incoraggiati ad utilizzare tutti gli strumenti di controllo dell’account e della privacy che la piattaforma mette a loro disposizione”. Quindi notifiche e raccomandazioni su misura. È anche chiaro che, come fa ogni social che chiede la data di nascita, “esperienza personalizzata” vuol dire anche una pubblicità che si orienta in base all’età.
Le funzioni per i più giovani
Nelle scorse settimane, Instagram aveva annunciato almeno due misure legate all’età degli utenti. A settembre, la piattaforma ha stretto sui prodotti dimagranti, beveroni miracolosi e chirurgia estetica. Vietate non soltanto le inserzioni (pagate dalle aziende al social) ma anche i post promozionali (pagati dalle aziende agli influencer). I casi più eclatanti sono esclusi, per tutti.
La zona grigia, invece, è modulata in base all’età. Alcuni post non saranno più visibili ai minorenni (o almeno quelli che secondo i dati in possesso della piattaforma lo sono). All’inizio di ottobre è arrivata l’estensione globale della funzione “silenzia”: chiunque potrà togliere la voce a un utente, senza necessariamente bloccarlo. E i suoi commenti non saranno più visibili sotto i post. Quest’ultima, è un’opzione disponibile per ogni utente, immaginata però soprattutto per i più giovani: è stata infatti strutturata – come ha spiegato il capo di Instagram Adam Mosseri – per arginare il bullismo. L’account silenziato potrà continuare a commentare i post dell’utente, ma non sarà più visibile agli altri. In sostanza, non saprà di essere stato zittito, riducendo il rischio di ritorsioni social.
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