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“Stiamo creando una Netflix dei videogiochi”. Già nei mesi scorsi Microsoft ha svelato la volontà di creare una piattaforma in streaming accessibile da diversi dispositivi, Project xCloud. Adesso però a definirla così e a svelare alcuni dettagli del progetto è il ceo in persona, Satya Nadella. Potrebbe essere attiva entro la fine dell’anno.
I punti di forza di Microsoft
L’idea di base è la stessa cui stanno puntando anche altri big. Custodire i giochi in cloud, cioè su computer più potenti di quelli casalinghi, e renderli accessibili su abbonamento in qualsiasi momento e su qualunque dispositivo: console, smartphone, pc. Nadella è convinto di essere in una posizione di vantaggio rispetto ai (futuri) concorrenti. Non è una garanzia di vittoria, ma Microsoft ha sicuramente basi solide. Prima di tutto non è digiuna di videogiochi, vista l’esperienza accumulata con la sua Xbox. “Abbiamo un enorme catalogo e nostri giochi”, ha sottolineato Nadella, come ad esempio Halo.
C’è poi l’esperienza su pc, il business dal quale è nato il successo del gruppo. Già adesso ci sono delle sinergie: il servizio Xbox Play Anywhere permette di acquistare titoli digitali e di giocarci sia su console che su pc con Windows 10. “Disponiamo sia di console che di pc”, ha rimarcato il ceo. E poi c’è il cloud che Microsoft già utilizza per i suoi servizi e che rappresenta l’infrastruttura su cui far viaggiare Project xCloud. Sul futuro della “Netflix dei videogiochi” era già stato chiaro anche il vicepresidente di Microsoft Phil Spencer: “Ci sono 2 miliardi di videogiocatori sul pianeta, ma non venderemo mai 2 miliardi di console. Molte persone non possiedono un televisione, altre non hanno mai avuto un pc. L’obiettivo è raggiungere un cliente ovunque si trovi”.
La concorrenza cresce
La realizzazione ha diversi nodi: un gioco in streaming deve mantenere lo stesso grado di dettaglio e avere un tempo di latenza (cioè il tempo tra il comando e la risposta sullo schermo) praticamente nullo. La diffusione del 5G aiuterà a risolvere questi problemi. Tanto che, proprio in questi mesi, molte delle grandi società tecnologiche stanno puntando su una “Netflix dei videogiochi”. Sony ha il vantaggio di essere già partita, con PlayStation Now e di avere un catalogo già pronto cui attingere, ma non ha un “nuvola digitale” potente come quella di Microsoft.
Il 5 ottobre Google ha fatto esordire Project Stream, per ora ad accesso limitato e con un solo titolo a disposizione: “Assassin’s Creed Odyssey”. Per Big G il cloud non è un problema, ma la compagnia non ha esperienza nel settore dei videogiochi. Per questo motivo ha stretto un accordo con Ubisoft (una delle maggiori case di sviluppo al mondo). Non c’è ancora la conferma ufficiale, ma anche Amazon sarebbe pronto a entrare nel mercato: è il leader mondiale del cloud e può contare sulle possibili sinergie con Twitch, la Youtube dei videogiochi che controlla.
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