Josh Edelson / AFP
iPhone Apple
C’è una trappola consumista nella quale siamo finiti in questi anni dalla quale è ora di uscire. La trappola riguarda tutti i prodotti tecnologici di consumo, ma in particolare i telefonini. Funziona così: compri un nuovo costosissimo smartphone, ti sembra perfetto, ma dopo qualche mese la batteria inizia a peggiorare le sue prestazioni rendendo necessario ricaricarla un paio di volte al giorno per non restare disconnessi. E quel che è peggio appena esce il nuovo modello, l’anno seguente, viene richiesto anche un aggiornamento del sistema operativo che misteriosamente fa calare ulteriormente le prestazioni del telefonino, rendendolo inusabile dopo appena un anno di vita. A quel punto è naturale sentire un impulso fortissimo di comprare subito il nuovo modello.
Una trappola che ha riguardato un po’ tutti ma in particolare il telefonino più famoso (non il più diffuso però) del mondo, l’iPhone. Travolto dalle polemiche prima per via di un difetto della batteria che ha costretto la Apple ad offrire a tutti un ricambio a prezzi stracciati; poi quando è emerso che non era solo una sensazione, effettivamente ogni nuovo sistema operativo rendeva meno funzionale i vecchi modelli. Questa pratica contraddice uno dei principi di quella nuova corrente di pensiero che va sotto il nome di economia circolare: secondo la quale per vivere meglio tutti su questo pianeta dovremmo sprecare meno risorse, riutilizzare i prodotti fin quando è possibile (quindi allungando il loro ciclo di vita), e alla fine trasformarli in qualcos’altro di utile. Ridurre. Riusare. Riciclare. Una visione che sta iniziando a contagiare grandi aziende di tutti i settori: negli Stati Uniti per esempio nei negozi di jeans, potete portare i vostri vecchi jeans per riciclarli e avere uno sconto.
JUSTIN SULLIVAN / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / AFP
Tim Cook alla presentazione dei nuovi iPhone
Ora pare che anche la Apple stia in qualche modo prendendo questa strada. L’esperto di tecnologia del New York Times ha appena dimostrato che cambiando batteria e installando il nuovo sistema operativo iOS12, il suo vecchio iPhone 6 è diventato una bomba. Migliore di quando era nuovo. La fotocamera è più veloce del 70 per cento, la tastiera del 50 per cento, e anche con molte app aperte contemporaneamente, pare che sia due volte più veloce di prima. In più ha tutte le nuove funzioni previste dall’ultimo sistema operativo. La cosa non è causale: a giugno l’ingegnere responsabile del software di Apple, Craig Federighi, aveva detto che il loro primo obiettivo era diventato migliorare le prestazioni dei vecchi modelli.
Missione compiuta pare. Con una morale: apparentemente in questo modo si leva una delle ragioni fondamentali di acquisto dei nuovi modelli; ma nel lungo periodo, un cliente soddisfatto sarà pronto a comprarli. Si tratta solo di essere meno rapaci, e ci guadagnano tutti.
Leggi qui il test di Ars Technica
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected]
Messaggi simili:
- None Found