Sommario
Pierpaolo Scavuzzo / AGF
Luigi Di Maio, Giuseppe Conte e Matteo Salvini
Nella maggioranza si spiega che occorre attendere i tempi della Ragioneria, ma lo slittamento del maxiemendamento a stasera alle 21 ha irritato ancor di più le altre forze politiche che alla ripresa dei lavori parlamentari al Senato puntano ad alzare le barricate. “Non vedo cosa possa andare storto”, dice il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
Il via libera alla legge di Bilancio dovrebbe arrivare tra le polemiche in nottata. Un passaggio scontato anche per i partiti dell’opposizione che però già guardano al 2019. La convinzione che sta prendendo piede è che il governo cadrà prima delle elezioni Europee.
Secondo Berlusconi, per esempio, “l’Italia andrà in recessione”, e a metà gennaio l’esecutivo andrà in crisi. Ma anche Renzi ‘scommette’ sul cambiamento del quadro economico che a suo dire metterà in difficoltà il governo ad aprile. La tesi è che nel momento in cui si capiranno gli effetti negativi della manovra, Di Maio e Salvini dovranno cambiare registro, non si potranno presentare alle Europee con lo stesso programma, con l’eventualità che il ministro dell’Interno faccia saltare il banco per capitalizzare il consenso nei sondaggi. Riproponendo di fatto proprio lo schema del cambio in corsa a palazzo Chigi che ci fu tra Letta e Renzi della scorsa legislatura.
Il siparietto tra Renzi e Gravaglia
Giovedì mattina alla buvette di palazzo Madama c’è stato un siparietto tra l’ex premier e il vice ministro all’Economia, Garavaglia. “Hai detto che il governo ha sbloccato 80 miliardi di investimenti. L’Italia crescerà più della Cina?”, è stata la domanda retorica rivolta dal primo. L’esponente del partito di via Bellerio ha spiegato quanto illustrato già in Aula, il duetto è terminato tra i sorrisi.
Anche in Forza Italia aumenta il convincimento che il governo a stento mangerà il panettone. Berlusconi ripete il ‘refrain’ di alcuni pentastellati disposti a venire nel centrodestra ma l’ipotesi viene smentita dagli stessi dissidenti M5s e comunque Salvini ai suoi ha spiegato di non voler alcun cambio di casacca. Nessun accordo tra Berlusconi e Renzi ma la tesi è la stessa: il governo va avanti ad annunci ma non studia i dossier, è in grande difficoltà.
“Il governo potrebbe cadere sull’autonomia o la Tav”
Entrambi ai fedelissimi hanno confidato che l’esecutivo potrebbe per esempio cadere sull’autonomia o sulla Tav. Proprio sul tema dell’autonomia Berlusconi nei giorni scorsi ha raccontato di colloqui avuti con i governatori Zaia e Fontana. Anche l’ex premier Monti va all’attacco. “è una manovra dettata da Bruxelles, mai vista una cosa simile”.
Nei giorni scorsi lo aveva fatto pure l’altro ex presidente del Consiglio, Gentiloni: “Il modo in cui si è arrivati a farsi dettare la manovra a Bruxelles non ha precedenti”. Nella maggioranza non si nascondono mal di pancia tra M5s e Lega sul tema dell’autonomia ma si fa quadrato sulla legge di bilancio. Con Di Maio che oggi ha rivendicato i meriti del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella come “custode dei conti”. “Oggi è un giorno decisivo, presidiamo i punti cardine di questo provvedimento”, ha spiegato Salvini.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected]
Messaggi simili:
- None Found