Quentin Tarantino, una vita per il cinema

AGI – Quentin Jerome Tarantino nasce il 27 marzo 1963 a Knoxville, nel Tennessee, da padre musicista e attore e da mamma Connie, che lo chiama Quentin in onore di Quint Asper, uno dei personaggi di “Gunsmoke”, serie televisiva western Usa trasmessa in Italia negli anni ’60. A due anni si trasferisce con la mamma divorziata nei dintorni di Los Angeles ed è proprio il nuovo compagno di lei a trasmettergli una precoce passione per il cinema, con una predilezione per gli spaghetti-western e Sergio Leone.

A 14 anni scrive la sua prima sceneggiatura, poi lascia il liceo e alterna la frequenza di corsi di recitazione con lavori saltuari come la maschera di un cinema porno e l’affitto di stand alle fiere prima di assumere la ‘guida’ di un videonoleggio per cinque anni, in cui si rivela fonte inesauribile di consigli ai clienti: “Non sono diventato un cinefilo perché lavoravo li, mi hanno preso perchè ero appassionato di cinema”, racconta.

Nell’86 tenta la sua prima esperienza di regista, ma del film titolato “My Best Friend’s Birthday”, girato in bianco e nero per tre anni, resta solo poco piu’ di mezz’ora.

La svolta porta il nome di Lawrence Bender, il produttore che lo incoraggia a provarci ancora: cosè, oltre alla sceneggiatura di “Una vita al massimo”, che gli frutta 50 mila dollari, arriva il successo de “Le Iene” (Reservoir Dogs), presentato nel gennaio del 1992 al Sundance Film Festival.

I dialoghi curatissimi, la violenza realistica, l’humour cinico gli guadagnano l’attenzione degli appassionati e di Hollywood, scortandolo fino al seccesso mondiale di “Pulp Fiction” (1994), Palma d’Oro a Cannes e due premi vinti per la migliore sceneggiatura originale (Oscar e Golden Globe). Il cinema impara un nuovo linguaggio, attori come John Travolta iniziano una seconda carriera e la pellicola diventa oggetto di culto in

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