Matteo Salvini a sorpresa annuncia all’Aula di Montecitorio, impegnata nelle votazioni sugli ordini del giorno al decreto Sicurezza, che l’Italia non firmerà il Global migration compact e, quindi, non parteciperà al summit di Marrakech. Sarà il Parlamento a decidere se il governo italiano dovrà o meno aderire all’accordo internazionale che mira a cercare di trovare soluzioni condivise sul tema dei migranti.
A pochi minuti dalle parole del ministro dell’Interno è una nota del premier Giuseppe Conte a confermare la volontà dell’esecutivo di affidare la decisione ufficiale e definitiva al Parlamento. Posizione che crea alcune fibrillazioni all’interno del Movimento 5 stelle: mentre il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano spiega di condividere la scelta annunciata da Salvini, il presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, Giuseppe Brescia, vicino alle posizioni di Roberto Fico, manifesta tutto il suo disappunto insistendo sulla necessità che il Global compact venga sottoscritto anche dall’Italia.
“Il Global Migration compact è un documento che pone temi e questioni diffusamente sentiti anche dai cittadini: riteniamo opportuno, pertanto, parlamentarizzare il dibattito e rimettere le scelte definitive all’esito di tale discussione. A Marrakech, quindi, il Governo non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato”
Queste le parole del presidente del Consiglio nella nota. Una posizione che, di fatto, è la critica di Pd e Leu, cambia la linea fin qui tenuta dall’esecutivo: “Con il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, l’Italia aveva assicurato all’Onu che avrebbe firmato il Global Migration Compact, a Marrakech l’11 dicembre. Avevano detto che avrebbero firmato, mentre Salvini ha deciso oggi che ci penserà il Parlamento”, attacca Graziano Delrio. “È un cambio di posizione sostanziale, ma la cosa più grave che denunciamo è che questo fa perdere credibilità all’Italia. La nota di Conte è stata dettata da Salvini”, conclude il capogruppo dem.
Ma Conte smentisce la ‘ricostruzione’ fatta dal Pd. Anzi, rivendica di non aver “affatto cambiato idea, è compatibile con la nostra strategia”. E riferisce di aver convocato ieri un vertice dove si “è convenuto che su una prospettiva del genere è giusto che ci sia un confronto parlamentare”.
Nel pomeriggio, una nota della Farnesina sottolinea che il ministro degli Esteri “resta convinto che l’orientamento del Parlamento rappresenti un punto di riferimento essenziale”, e ricorda poi quanto detto da Moavero in occasione di una interrogazione parlamentare di FdI: “il Presidente del Consiglio aveva espresso un orientamento favorevole; in ogni caso avremo un approfondimento in sede di Governo, prima di procedere alla conclusione eventuale dell’accordo stesso, tenendo conto, anche, degli stimoli parlamentari”.
Anche il Colle attende con rispetto istituzionale l’orientamento del Parlamento pur se è nota l’attenzione del Capo dello Stato verso impostazioni multilaterali del collocamento internazionale del nostro Paese. Ma è la reazione dei 5 stelle a suscitare perplessità sulla condivisione del cambio di rotta: “è opportuno parlamentarizzare il dibattito e rimettere le relative scelte all’esito di tale discussione. è corretta quindi la scelta del Governo che a Marrakech non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato dopo un approfondito dibattito”, dichiarano i parlamentari 5 Stelle delle commissioni Esteri di Camera e Senato insieme al sottosegretario Manlio Di Stefano.
Di tutt’altro avviso Brescia, che su Facebook scrive: “Il Global compact va sottoscritto assolutamente. Non cadiamo nelle trappole dell’opposizione su un atto, tra l’altro, non vincolante”. Divisioni? “Follie della stampa italiana”, taglia corto Di Stefano. Ma FdI non si fida, e Giorgia Meloni chiede a Salvini di fare una scelta netta: “Sono una persona che sa fare di conto, e i conti dicono che se i 5 stelle votano insieme al Pd abbiamo perso la battaglia e forse lei Salvini deve prendere ora una posizione e dire no formalmente al Global compact oppure dire no a questo governo”.
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