​E’ scontro al governo sullo stato d’emergenza

AGI – Si apre il confronto nel governo sul piano di Aspi recapitato nel tardo pomeriggio. Piano che è sul tavolo di palazzo Chigi e sarà al centro del Cdm di martedi’ (ma è possibile che l’esecutivo si prenda ancora altro tempo). Ma il confronto nell’esecutivo è partito tra nuove tensioni perché i penastellati restano sulle barricate. “Sono state accolte tutte le richieste avanzate, sarà difficile dire di no”, spiega un ministro del Pd che esprime soddisfazione per il cambio di marcia dell’azienda. Secondo fonti parlamentari della maggioranza lo stesso premier avrebbe apprezzato il passo avanti nella trattativa ma nella sede del governo non filtrano commenti. “A questo punto – dice un’altra fonte dem dell’esecutivo – non si pò’ pensare di chiudere la porta in faccia ad Aspi”. Silenzio da parte del Movimento 5 stelle che considera la revoca della concessione come la via maestra da portare avanti. Ma nel merito oggi le carte sono cambiate, rilanciano anche i renziani (“si guardi agli interessi dei cittadini”, l’appello della Boschi).

Il timore degli alleati dei pentastellati è che ci possa essere una posizione ideologica, ovvero un no preventivo da parte M5s. Si riaffacciano insomma i fantasmi del Mes, anche se il dossier Autostrade non si potrà rinviare, come invece si farà sul possibile utilizzo del fondo Salva Stati. Da parte di Aspi c’è stata una apertura sul piano tariffario e sulle compensazioni.

L’azienda ha aperto sul possibile ingresso di nuovi investitori. Per chiudere la pratica della revoca sul tavolo ci sarebbero 3,4 miliardi come risarcimento per il crollo del Ponte. Bisognerà vedere se si riuscirà a convincere il Movimento 5 stelle ad accontentarsi di mettere i Benetton in minoranza (si parla della possibilità di scendere al 30% delle azioni). La partita comunque è entrata dunque nel vivo e “si deve

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