
Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, rivendica il ‘pugno chiuso’ in Aula, dopo l’approvazione del decreto Genova. Intervistato da ‘La Stampa’, parla di un provvedimento “molto ricco, articolato e complesso” e “convertirlo appena 47 giorni dopo la sua pubblicazione in Gazzetta è una enorme soddisfazione”. Autostrade, spiega, è fuori dalla ricostruzione. “Lasciamo lavorare il commissario in serenità – premette – Ma Aspi non dovrà avere alcun ruolo nella ricostruzione del ponte. Dovrà solo pagarla”.
Nel frattempo “stiamo ridisegnando i criteri dei pedaggi. Finalmente le tariffe saranno legate all’efficienza e agli investimenti effettivi del gestore, non a costi e a spese presunti, futuri o magari solo futuribili. Sulla decadenza della concessione ad Aspi, il governo sta lavorando in modo compatto per realizzare quanto annunciato dopo il crollo”.
Tornando alla sue esultanza dopo il voto, Toninelli ribatte: “Negli anni abbiamo visto tantissime scene di esultanza nelle aule parlamentari, molte decisamente meno composte della mia. In passato, i partiti gioivano quando votavano leggi sciagurate per la gente, favorevoli alle lobby o riforme che tentavano di sfigurare la Costituzione. Noi esultiamo perché aiutiamo chi è stato colpito da una tragedia immane. Ne sono orgoglioso”.
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