Il ‘dialogo’ fra un idolo cicladico e l’arte di Joana Vasconcelos a Siracusa

AGI – Un idolo cicladico di cinquemila anni fa ‘dialogherà’ con una installazione conteporanea, per raccontare la figura femminile. L’operazione culturale avverrà al museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa, nella mostra intitolata “Crowned Idols”, curata da Demetrio Paparoni, dove l’idolo in marmo della varietà Spedos, datato all’Antico Cicladico (2800-2300 a.C.) sarà messo a raffronto con l’opera dell’artista portoghese Joana Vasconcelos e con altre opere esposte nel museo, che, pur essendo distanti cronologicamente, mostrano un comune denominatore con i valori simbolici della statua cicladica, ovvero la sua raffigurazione femminile, la bellezza e il significato simbolico e quasi ultraterreno.

Si tratta di “una mostra che consolida ulteriormente i rapporti fra Sicilia e Grecia, che in questi mesi si sono sempre più rinsaldati”, ha detto l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana guidato da Alberto Samonà. L’Idolo cicladico è stato concesso dal Museo di Arte Cicladica di Atene a seguito dell’intesa Sicilia-Grecia che ha portato in esposizione ad Atene, lo scorso mese di settembre, il “Kouros ritrovato”, nella grande mostra Kallos.

“Lo scambio culturale tra Sicilia e Grecia, da me fortemente voluto – sottolinea Samonà – rafforza ancora di più i nostri rapporti in un legame che si cementa nel nome della cultura e della comune visione mediterranea dei nostri popoli. I rapporti sempre più intensi con la Grecia ci restituiscono un’idea di futuro, nel quale la Sicilia sia finalmente protagonista a livello internazionale a partire dalla sua storia e dallo straordinario patrimonio culturale che la nostra Isola custodisce”.

Le figurine di Spedos a cui appartiene la statua in mostra sono sottili forme femminili allungate con braccia piegate, dalla caratteristica testa a forma di U e una spaccatura profondamente incisa tra le gambe; le statue di questa tipologia, tutte femminili, ad eccezione di una, vanno da esempi miniaturistici, alti pochi centimetri, a sculture ben più

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