Il governo vuole difendere la Manovra e ‘calmare’ lo spread

Manovra tria Savona numeri conte

Da una parte il titolare di via XX settembre Giovanni Tria difende le misure economiche (“Siamo coraggiosi, non irresponsabili”), dall’altra sostiene che qualora lo spread dovesse andare fuori controllo “il governo farà quello che deve fare, come ha fatto Draghi”.

Così anche il ministro degli Affari europei, Paolo Savona che dopo aver invitato il governatore della Bce Draghi ad “intervenire in acquisti” di titoli italiani, si dice sicuro che lo spread non toccherà quota 400 altrimenti – dice – “occorrerà cambiare la manovra”.

Ma l’accenno del ministro alla possibilità di modificare i programmi già definiti non sembra aver suscitato entusiasmi nel governo, anche all’interno della Lega. Prima è arrivato lo stop di Salvini: “Tiriamo dritto”. Poi il chiarimento del premier Conte: “I numeri della manovra di bilancio non sono assolutamente in discussione, anzi la manovra stessa si rafforza con il piano di investimenti per il Paese di cui domani discuteremo insieme alle principali aziende di Stato nel corso della cabina di regia qui a Palazzo Chigi”.

L’esecutivo comunque adotta una doppia strategia. Nessuna intenzione di arretrare, dicono Di Maio e Salvini, ma ci si prepara al dialogo con le istituzioni Ue e con la Bce e sullo sfondo non si esclude la possibilità di adottare un ‘piano B’ nel caso di ulteriori attacchi sul fronte finanziario. In serata lo spread Btp-bund è sceso a 292 punti base da 303 di ieri, dopo aver dopo aver sfiorato stamani 315. Una boccata d’ossigeno arrivata dopo le parole del ministro dell’Economia che durante l’audizione alla Camera sulla nota di aggiornamento al Def ha invitato ad abbassare i toni con l’Unione europea.

Nei fatti però M5s e Lega difendono i provvedimenti contenuti nel programma di governo. In ogni caso si continua a lavorare sulle misure. Anche sul decreto fiscale che sarebbe dovuto approdare domani in Cdm. L’arrivo sul tavolo dei ministri è previsto per la prossima settimana ma restano le tensioni, riferiscono fonti parlamentari della maggioranza, sul tema della pace fiscale che una parte del Movimento 5 stelle teme possa trasformarsi in un vero e proprio condono.

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Al Fondo monetario internazionale che ha rivisto le stime del Pil e ha invitato l’Italia a non toccare la Fornero ha risposto Salvini: “Noi andiamo avanti, nessuno ci fermerà”. L’obiettivo è realizzare ‘quota cento’. Mentre alle critiche di Bankitalia secondo cui, tra l’altro, la manovra avrà un effetto limitato sulla crescita Di Maio risponde: “La prossima si volta si presenti alle elezioni con questo programma”. Il Movimento 5 stelle tiene fermo l’argine anche sul reddito di cittadinanza ma fonti parlamentari della maggioranza non escludono che in presenza di ulteriori difficoltà legate alle reazioni dei mercati possa partire in via sperimentale, magari coinvolgendo in una prima fase gli inoccupati.

Nel Movimento 5 stelle si sta inoltre ragionando su una norma per la quale – spiega il capogruppo al Senato M5s Patuanelli – “nel momento in cui l’azienda va ad assumere una persona che esce dal reddito di cittadinanza, trattiene per sè per un periodo il reddito di cittadinanza che doveva essere dato alla persona”. Intanto in serata l’Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb) non ha validato le previsioni macroeconomiche relative al 2019 contenute nel quadro programmatico della Nota di aggiornamento al Def.

Tria oggi risponderà direttamente in Parlamento. La linea del governo comunque è quella del dialogo, fermo restando che la cifra del 2,4% del rapporto deficit-Pil non cambierà. “Noi siamo convinti che la crescita sarà superiore rispetto alle stime, siamo pronti al confronto con l’Unione europea”, ha spiegato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che in serata ha riunito i due vicepremier, il sottosegretario Giorgetti e il ministro dell’Economia per un vertice sulla manovra. “Noi andiamo avanti e vi dirò di più: cresceremo anche più del 2%, non dell’1,5%. Mi domando dove erano tutti questi economisti quando l’Italia si impoveriva e si precarizzava”, ha spiegato Salvini arrivando a palazzo Chigi. 

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