La liberalizzazione della cannabis torna a dividere governo

AGi – La legalizzazione delle droghe leggere torna a dividere le forze politiche che sostengono il governo Draghi.

Come avvenuto già in Parlamento in occasione del voto sull’adozione del testo base che mira a liberalizzare la cannabis, la netta frattura tra centrosinistra e centrodestra si ripropone plasticamente ai livelli più alti, con i ministri M5s e Pd da una parte, favorevoli a una normativa che riveda le attuali norme sull’uso e la coltivazione della cannabis, e il centrodestra dall’altra, fermamente contrario a qualsiasi iniziativa in tal senso.

L’occasione del nuovo scontro la offre la VI Conferenza nazionale sulle dipendenze, promossa dalla ministra pentastellata delle Politiche giovanili, Fabiana Dadone.

Un appuntamento che torna dopo 12 anni di assenza. In un’intervista che precede la Conferenza di Genova, la ministra ricorda di essere tra le promotrici di una legge per la legalizzazione della cannabis.

Nell’intrevento alla Conferenza, poi, la ministra Dadone ha spiegato che, più in generale sul tema delle dipendenze, “l’auspicio è arrivare alla stesura di un piano nazionale di azione”.

Sul tema delle dipendenze è intervenuto anche il Capo dello Stato, in un messaggio in cui Sergio Mattarella ha sottolineato come il “fenomeno delle dipendenze” abbia “spesso radici profonde, legate a disagi che possono riguardare ciascuna persona e che la società fatica a cogliere per tempo. Comprendere tale realtà rappresenta un punto di partenza fondamentale per intervenire con la determinazione e le capacità necessarie nei vari ambiti”.

Ma è il punto specifico della possibile legalizzazione delle droghe leggere ad accendere il dibattito (e lo scontro). “Vorrei che da Genova ripartissero dei processi, che diano origine poi a un cambiamento organico, inclusivo, senza steccati ideologici, senza un dualismo preconcettuale: affrontiamo tutti insieme degli allarmi che sono diffusi. Non focalizziamoci solo su quelle che sono le nostre convinzioni”, è l’invito della ministra M5s, secondo cui la scelta

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