La politica ha scoperto l’Intelligenza Artificiale

La politica ha scoperto lintelligenza artificiale

Portare in Parlamento una riflessione (e anche proposte di legge) sull’Intelligenza Artificiale a partire dal rapporto con le norme, con la scuola e con l’impresa. E’ quanto si propone il nuovo Intergruppo Parlamentare sull’Intelligenza Artificiale, presentato ieri a Roma da Alessandro Fusacchia.

Oltre al deputato di +Europa, hanno aderito all’iniziativa anche Alessandra Carbonaro (M5S), Stefano Ceccanti (Pd) e Luca Carabetta (M5S): prima riunione in programma la prossima settimana. “Questo Intergruppo – ha spiegato Fusacchia – vuole in primo luogo capire se la nostra Costituzione è aggiornata rispetto ad alcune sfide che attengono ai diritti e alle libertà individuali”.

Se, ha detto ancora Fusacchia, “arriviamo ad un punto in cui il progresso tecnologico fa sì che le macchine fabbrichino le macchine, qualche domanda sui fondamenti della nostra convivenza civile si pone”. Sì dunque a norme che si adattino rapidamente ai cambiamenti imposti dall’innovazione, ma sì anche a “porre fondamenta più solide. Penso ad una revisione costituzionale che tenga conto del mondo in cui viviamo oggi. L’Intelligenza Artificiale non è un dettaglio, né una sottonicchia del digitale, ma è qualcosa che è già nella vita di ognuno di noi”. 

Il secondo focus dell’Intergruppo “è la scuola. Mi chiedo se sia possibile che continui a funzionare secondo un modello frontale e come crescere nuove generazioni il cui apprendimento fuori dalla scuola è più dirompente e d’impatto rispetto a quello sui banchi. Non si può continuare ad avere una scuola che viaggia con le carrozze, mentre i ragazzini in quella stessa scuola ci arrivano con gli oggetti volanti”. In questo senso, l’Intergruppo vuole mettere a fuoco “il rapporto tra scuola e Intelligenza Artificiale, anche in chiave di gestione dell’offerta formativa, dove gli algoritmi potrebbero impattare sulla capacità dei professori di ridurre le diseguaglianze”. 

Il nuovo Intergruppo vuole aprire un confronto anche su “intelligenza artificiale, università e impresa. L’idea è che il nostro Paese deve programmare scientificamente la qualità della nostra alta formazione e tradurla subito in sviluppo economico”. L’Intergruppo avrà l’aiuto dell’Istituto italiano per la privacy, che ne sarà partner tecnologico. “Fondamentale – ha detto il presidente Luca Bolognini – è lo sviluppo di nuove competenze in tema di Intelligenza Artificiale, perché comportano nuovi tipi di occupazione e nuovi posti di lavoro”.

A proposito dell’Integruppo ha detto che “è un passo importante per introdurre in Parlamento un dibattito serio che miri anche all’evoluzione della nostra Costituzione. Potrebbe essere una bella iniziativa l’emendamento che introduca nella nostra Carta il nuovo principio del rule of human law, per evitare che ci possano essere in un futuro dei legislatori bot”.
 

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