La prossima grande innovazione in campo tecnologico potrebbero essere le macchine volanti. Lo dico consapevole del fatto che se ne parla da una vita ma finora le abbiamo viste solo nei film o nei cartoni animati. Eppure uno che di queste cose se ne intendeva, Henry Ford, nel 1940 fece una famosa profezia. Disse: “Ricordatevi le mie parole, una combinazione di un aereo con un’automobile è imminente”. Sono passati quasi ottanta anni e finalmente ci siamo, pare.
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In tutto il mondo aziende storiche e startup sono al lavoro per lanciare, è proprio il caso di dire, il loro veicolo a decollo verticale, un’auto che si alza in cielo come un elicottero ma vola sopra il traffico stradale come un aeroplano. I primi prototipi sono già in circolazione ed è iniziato il conto alla rovescia per vederli sul mercato. Nel 2020 per esempio Uber dovrebbe lanciare il suo modello di taxi volante in tre città, Dallas, Los Angeles e Dubai dove è in programma l’esposizione universale. Nello stesso anno si terranno le Olimpiadi di Tokyo e la Toyota vorrebbe approfittarne per lanciare la sua auto volante.
Anche la Rolls Royce ha scelto il 2020 per il lancio di un’auto elettrica di lusso in grado di portare cinque passeggeri per 700 chilometri a oltre 300 chilometri orari. E sempre nel 2020 debutterà il veicolo della startup tedesca Lilium che sta per iniziare i primi test. Mentre i test della startup cinese Ehang sono in corso nel Nevada: si tratta di un drone che può portare un passeggero alla volta senza pilota. Qualche mese fa infine ad una fiera è stato svelato anche il prototipo della Aston Martin Volante, che sembra perfetta per un film di 007 e però non sarà sul mercato prima del 2025 dicono.
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A questa corsa per l’auto volante si è iscritto anche uno dei due fondatori di Google, Larry Page, che ha assoldato uno dei geni della Silicon Valley, Sebastian Thrun è gli ha affidato i progetti di una startup con un nome leggendario: Kitty Hawk, il paesino della North Carolina dove i fratelli Wright nel 1903 fecero volare il primo aereo della storia. Il bello, nelle intenzioni dei progettisti, è che per guidare The Flyer non devi essere un pilota. Naturalmente ci saranno un sacco di questioni regolamentari da risolvere, ma tutto lascia pensare che le auto volanti stavolta stiano davvero arrivando.
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