Per il caso Siri si avvicina il momento della verità

Per il caso siri si avvicina il momento della verita

Foto: Maria Laura Antonelli / AGF 

Armando Siri  

Riflettori puntati su palazzo Chigi. Il giorno clou potrebbe essere mercoledì prossimo, 8 maggio, quando dovrebbe riunirsi il Consiglio dei ministri – ma manca ancora la convocazione ufficiale – con all’ordine del giorno la proposta del premier Giuseppe Conte di revoca delle deleghe assegnate al leghista Armando Siri, e della relativa nomina a sottosegretario.

Nonostante il presidente del Consiglio sabato abbia assicurato che “non ci sarà nessuna conta“, resta l’incognita su quale possa essere la via d’uscita per evitare un voto in Cdm dove, ha ricordato più volte nei giorni scorsi il vicepremier Luigi Di Maio, i 5 stelle hanno la maggioranza. Secondo indiscrezioni poi smentite dalla Lega stessa, i ministri del partito di via Bellerio non escluderebbero di disertare la riunione, manifestando plasticamente una netta presa di distanza dal premier stesso e dagli alleati di governo. Ma anche un eventuale voto su Siri, con la Lega che andrebbe in minoranza, rappresenterebbe una spaccatura nell’esecutivo difficilmente ricucibile.

Per questo, Conte sarebbe intenzionato ad evitare il voto in Cdm. E nella maggioranza si attendono le mosse dell’ideatore della flat tax, che potrebbe fare un passo indietro prima della riunione di governo. Fatto sta che la tensione resta alta tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, anche se entrambi i vicepremier si sono affrettati a smentire le voci di crisi di governo dopo le europee del 26 maggio.

Nel governo si apre il fronte della sicurezza

E mentre i 5 stelle tornano a incalzare la Lega sulle dimissioni del sottosegretario, un nuovo fronte divide i gialloverdi, con i pentastellati che alzano il tiro sulla sicurezza, dopo la sparatoria di Napoli: “Servono più sicurezza e controlli”, è il refrain del Movimento all’indirizzo del Viminale. Conte – che oggi presenzierà alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede unitaria del Comparto intelligence a Roma, assieme al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ai presidenti dei due rami del Parlamento, Roberto Fico e Elisabetta Casellati – giovedì 9 maggio volerà in Romania per partecipare al vertice informale che si terrà a Sibiu sul futuro dell’Europa.

Quanto ai lavori parlamentari, inizia l’iter al Senato del decreto Sblocca cantieri, con le audizioni nelle commissioni Lavoro e Ambiente. Alla Camera, invece, si attende il testo del decreto Crescita (che dovrebbe approdare in Aula la prima settimana di giugno). Tra i provvedimenti in esame, all’attenzione dell’Assemblea da martedì, figurano la riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari e l’applicabilità delle leggi elettorali, nonché le disposizioni per la semplificazione fiscale, il sostegno delle attività economiche e delle famiglie e il contrasto dell’evasione fiscale.

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