Per Muti alla Scala un “bentornato” con il bis “della speranza” nella casa di Toscanini

AGI – Già dal suo arrivo sul podio del Teatro alla Scala di Milano, prima ancora di esibirsi, Riccardo Muti, è stato salutato con quel calore che si riserva a chi qui è di casa: “bentornato maestro” si è sentito più volte (d’altra parte Muti è stato direttore della Scala dal 1986 al 2005). E poi applausi e applausi.

Lui ha apprezzato e prima di un significativo bis “di speranza”, come lo ha definito, si è rivolto al pubblico in sala per dire che ha “ancora nel cuore” quando l’11 maggio del 1996 celebrò il “50 esimo anniversario dalla riapertura della Scala, eseguendo esattamente lo stesso programma che eseguì Arturo Toscanini”. Proprio oggi sono 75 anni da quel concerto che segnò la rinascita della Scala ricostruita dopo i bombardamenti.

“Non è motivo di vanto – aggiunge – ma di orgoglio per me che ebbi questo onore in questa casa che è stata la casa di Toscanini e che lo rimane per sempre”.

Il concerto con i Wiener proprio il giorno del 75esimo, però è “una coincidenza – assicura Muti – .La tournée era stata fissata prima del covid”.

scala Muti applausi bis speranza 

©  Silvia Lelli

E questa è stata l’ultima tappa italiana, per la gioia dei 500 melomani (tanti quelli ammessi per le norme anti covid) che questa sera, per il secondo concerto aperto al pubblico, erano distribuiti tra palchi e gallerie.

“E’ commovente essere qui dal vivo dopo un anno di streaming. Noi facciamo musica per voi non per noi. E’ una missione la nostra” ha detto rivolgendosi al pubblico. 

Sui leggii degli impeccabili Wiener Philharmoniker c’erano l’ouverture Meeresstille und gluckliche Fahrt di Mendelssohn, la Sinfonia n. 4 di Schumann e la Sinfonia n. 2 di Brahms. E per finire un apprezzato e reclamato bis, il Kaiser-Walzer di

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