Sommario
“Il Consiglio superiore di sanità è organo di consulenza tecnico-scientifica del ministro della Salute e, dunque, ho deciso di dare un segnale di discontinuità rispetto al passato rinnovando la composizione dei 30 membri di nomina fiduciaria. Siamo il governo del cambiamento e, come ho già fatto per le nomine di mia competenza nei vari organi e comitati del Ministero, ho scelto di aprire le porte ad altre personalità meritevoli”. Così il ministro della Salute Giulia Grillo ha spiegatro la decisione, giunta inaspettata per gli stessi membri del Css, di revocare tutti i 30 componenti di nomina ministeriale, a partire dalla presidente Roberta Siliquini.
“Sono sicura”, ha aggiunto Grillo, “che alcuni componenti del Css possano essere nuovamente nominati, di certo non i vertici, che devono avere la fiducia e la piena sintonia con il ministro in carica. La decisione di revoca degli organismi collegiali, e dunque del Css, andava presa entro il 5 dicembre, ossia a sei mesi dalla fiducia del mio Governo al Parlamento (5-6 giugno 2018). Ringrazio tutti i componenti uscenti del Css, di cui mi preme sottolineare l’indiscutibile valore tecnico-scientifico, ma è tempo di dare spazio al nuovo”.
Un consiglio contrario alla marijuana light
Un organo tecnico consultivo del ministero della Salute, che può esprimere pareri su questioni di salute pubblica su richiesta del ministero stesso (l’ultimo di rilievo a giugno, quando sancì la pericolosità anche della marijuana ‘light’ ormai venduta nei negozi), e raduna di solito il meglio della sanità e della ricerca italiana. Il Consiglio superiore di sanità ha diverse funzioni consultive: prende in esame i fatti riguardanti la salute pubblica, su richiesta del ministro della Salute; propone lo studio di problemi attinenti all’igiene e alla sanità; propone indagini scientifiche e inchieste su avvenimenti di rilevante interesse nel campo igienico e sanitario; propone all’amministrazione sanitaria la formulazione di schemi di norme e di provvedimenti per la tutela della salute pubblica; propone la formulazione di standard costruttivi e organizzativi per la edificazione di ospedali, istituti di cura ed altre opere igieniche da parte di pubbliche amministrazioni.
Un ampio spettro di interventi
Inoltre il Consiglio esprime parere obbligatorio su una serie di passaggi tecnici: sui regolamenti predisposti da qualunque amministrazione centrale che interessino la salute pubblica; sulle convenzioni internazionali relative alla predetta materia; sugli elenchi delle lavorazioni insalubri e dei coloranti nocivi; sui provvedimenti di coordinamento e sulle istruzioni obbligatorie per la tutela della salute pubblica da adottarsi dal Ministero della salute; sulla determinazione dei lavori pericolosi, faticosi o insalubri, delle donne e dei fanciulli e sulle norme igieniche del lavoro; sulle domande di attestati di privativa industriale per invenzioni e scoperte concernenti generi commestibili di qualsiasi natura; sulle modificazioni da introdursi negli elenchi degli stupefacenti; sul diniego e sulla revoca di registrazione delle specialità medicinali; sui servizi diretti a prevenire ed eliminare i danni delle emanazioni radioattive e delle contaminazioni atmosferiche in genere, che non siano di competenza delle unità sanitarie locali.
Trenta esperti per Vittorio Emanuele
Il Consiglio è composto da trenta membri, esperti nei vari settori della medicina e chirurgia e della sanità pubblica, nominati dal ministro della Salute, e da 26 componenti di diritto, che sono esponenti del ministero, dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Aifa, nonché i vertici degli ordini professionali. Il Consiglio si articola nel Comitato di presidenza, nell’Assemblea generale e in cinque Sezioni, che si occupano di programmazione sanitaria, professioni sanitarie e formazione del personale sanitario, sangue ed emoderivati, trapianti di organi, tutela igienico-sanitaria dei fattori di inquinamento, profilassi delle malattie infettive e diffusive, profilassi nutrizionale, sicurezza alimentare, tutela salute e benessere degli animali, profilassi veterinaria e malattie infettive e diffusive, farmaci e alimenti per gli animali, farmaci a uso umano e dispositivi medici.
Il Css ha una storia molto più antica di quella dello stesso ministero: se quest’ultimo è stato istituito solo nel 1958, il Consiglio, concepito in origine come organo consultivo del ministero dell’Interno, è stato fondato addirittura nel 1865, regnante in Italia Vitorio Emanuele II.
Armando Dadi / AGF
Giulia Grillo
Tra i suoi presidenti, si contano nomi storici della ricerca italiana come Guido Baccelli, Camillo Golgi, Cesare Frugoni. Presidente dal 2014 (fino alla revoca di oggi) era Roberta Siliquini, Direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Torino. Con lei molti nomi illustri, dai genetisti Dallapiccola e Novelli al farmacologo Garattini, dal ginecologo Scambia all’oncologo Napoleone Ferrara, tutti revocati oggi.
“Fuori senza un perché”
“Ci è arrivata questa mattina una nota di revoca, ai sensi della legge ecc. ecc., senza una spiegazione nè una chiamata”. Roberta Siliquini, presidente del corso di Laurea in Medicina all’università di Torino, ha commentato con l’Agi la sua rimozione. Lei e gli altri membri sono stati nominati dal predecessore di Grillo, Beatrice Lorenzin, e avrebbero dovuto restare in carica altri due anni.
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