Con Poco Xiaomi punta ad allargare il mercato. Dopo 2 anni ecco l’F2 Pro

Il nome, oggettivamente, non è il massimo, specie per il mercato italiano. Il brand ‘Poco’ dice, per l’appunto, poco o quasi nulla al grande pubblico italiano e sicuramente di primo acchito fa storcere il naso, ma basta pensare a chi c’è dietro – il colosso cinese Xiaomi – e a cosa ha già prodotto (uno smartphone, l’F1 che all’epoca della sua uscita, nell’estate del 2018 fu definito un ‘miglior acquisto’ per il rapporto qualità/prezzo) e già il discorso di fa più interessante.

Per Poco vale quanto già abbiamo visto con Honor e Realme: nati come spin-off di brand più noti come Huawei e Oppo per la vendita di smartphone a basso prezzo e poi diventati indipendenti con top di gamma che se non si avvicinano ai mille euro, comunque si discostano e parecchio dall’idea di low cost che aveva accompagnato la loro nascita. Con Poco Xiaomi vuole continuare a conquistare fette di mercato diversificando il portafoglio prodotti e allargando la fascia di clienti alla quale rivolgersi.

E l’ultimo uscito, l’F2 Pro, va proprio in questa direzione. Creato per gli appassionati di tecnologia, punta tutto sulle performance, ma a un prezzo più accessibile rispetto a quello di un tradizionale flagship.

La piattaforma è l’ormai collaudatissimo Snapdragon 865 con connettività 5G abbinato a un processore chip Kryo 585 octa-core e alla GPU Adreno 650. La Ram è diversificata in base alle due configurazioni: 6 giga con uno storage a 128 e 8 giga con uno storage da 256. Il prezzo è di 499 euro per la prima da 6GB+128GB e 599 euro per la seconda.

Pensato per il gaming, usa la tecnologia LiquidCool 2.0 con la più grande camera di vapore disponibile sul mercato, insieme a più lotti di grafite e grafene, per mantenere il dispositivo fresco.

Il display è un amoled da 6,67” a

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