
AGI – Roberto Occhiuto, Amalia Bruni, Luigi de Magistris, Mario Oliverio. Uno di loro sarà presidente della Regione Calabria dopo le elezioni del 3 e 4 ottobre prossimi. I calabresi torneranno alle urne dopo poco più di un anno a causa della scomparsa prematura di Jole Santelli, eletta il 26 gennaio 2020 con il 55% del consensi.
Dalla morte della governatrice, avvenuta il 15 ottobre dello corso anno dopo appena 9 mesi di governo, la gestione del governo regionale è nelle mani di Nino Spirlì, vice presidente leghista, che il centrodestra ripropone in ticket con Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera. Il lockdown e l’emergenza sanitaria hanno fatto slittare di alcuni mesi le elezioni che si terranno, pertanto, in concomitanza con le amministrative.
I tormenti del centrosinistra
Il panorama politico calabrese vede in competizione un centrodestra unito contro un centrosinistra frammentato. Se Occhiuto gode, infatti, del pieno sostegno di tutte le forze di centrodestra, compresa Fratelli d’Italia, nel campo avverso si fronteggiano diverse anime.
Amalia Bruni è a capo di una coalizione imperniata sull’asse PD-M5S. La neurologa di Lamezia Terme (Cz), nota per le ricerche sull’Alzheimer del suo centro di neurogenetica, è stata scelta dopo la rinuncia di Maria Antonietta Ventura, imprenditrice che ha gettato la spugna dopo pochi giorni a causa di una vicenda giudiziaria che ha coinvolto la sua azienda, operante nel settore degli appalti ferroviari, in Puglia.
Prima che il nome di Amalia Bruni unisse i due principali partiti del centrosinistra, erano state avanzate altre ipotesi di candidatura, prima fra tutte quella di Nicola Irto, del PD, ex presidente del Consiglio regionale, affossata dai veti dei Cinquestelle.
A sinistra pesa la presenza del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, con il suo movimento DeMa. Ex pm a Catanzaro, dove fu protagonista di inchieste giudiziarie clamorose, il primo cittadino del

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