AGI – “Quella calma apparente da cui l’Ucraina è precipitata in guerra mi ricorda una natura morta di Giorgio Morandi, il quale affermava che nulla è più surreale e astratto del reale, del visibile”: Giovanni Iudice, il pittore siciliano assurto a fama internazionale con le sue opere sui migranti, è rimasto molto colpito dall’invasione russa della repubblica ex sovietica. Una tragedia preceduta da mesi di silenti minacce da Mosca, un po’ come nei quadri metafisici del maestro del colore bolognese era presente una tacita allusione “alla dittatura e al fascismo”. “Non è un dramma dell’Ucraina, è un dramma di tutti, l’angoscia dell’impossibilità di essere liberi nel proprio Paese è una minaccia all’indipendenza di ognuno di noi“, osserva Iudice in un’intervista all’AGI, “ci tocca profondamente anche il rischio che l’Italia possa trovarsi in guerra”.
Protagonista della pittura figurativa
Iudice, 52 anni, artista autodidatta siciliano di Gela, è un protagonista della pittura figurativa contemporanea con all’attivo diverse mostre in Italia, compresa una a Palazzo Reale a Milano, e all’estero. Scoperto giovanissimo dallo scomparso gallerista ragusano Cassiano Scribano, nel 2011 è stato invitato da Vittorio Sgarbi alla Biennale di Venezia con l’opera “Umanità”. Nello stesso anno ha partecipato alla mostra istituzionale “Etiche ed estetiche nell’arte “ del Gamec di Bergamo curata da Giacinto Di Pietrantonio e ha esposto nella stessa stanza di Maurizio Cattelan che presentava ‘Lo stivale capovolto’. É stato uno primi pittori a trattare del tema delle migrazioni nel Mediterraneo e dei suoi quadri si sono occupati Le Monde Diplomatique e l’Economist. La sua opera “Spiaggia”, un olio su tela esposto nella Galleria d’arte moderna di Palermo, è stata inserita in un volume della Treccani sull’arte contemporanea della Sicilia. Il suo è “un fil rouge emozionante che lega
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