AGI – Un debutto nelle forme della comunicazione politica: il tweet coordinato tra i partecipanti a un summit. A inaugurarlo sono stati Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza quando il vertice in casa del presidente M5s era ancora in corso.
Un incontro a tre atteso da giorni, benché i contatti tra i leader di Pd, M5s e Leu siano quotidiani e i faccia a faccia non siano mancati fino a questo momento. Sotto l’abitazione di Conte, a due passi da Piazza di Spagna, c’è il pubblico delle grandi occasioni: un centinaio tra operatori televisivi, fotografi, video maker e cronisti.
A ogni segnale, a ogni movimento davanti al portone d’ingresso, tutti si accalcano, le telecamere cozzano l’una sull’altra, i gomiti si allargano per cercare un po’ di spazio. Poi escono un anziano signore con cagnolino al guinzaglio, una ragazza in tenuta da running e l’assedio si allenta.
Difficile pensare a un ‘doorstep’, una sfilata dei tre leader davanti alle telecamere per le dichiarazioni di rito. Ecco allora l’idea: pubblicare un tweet prima dell’uscita nella speranza di far scemare l’attesa. Un tweet, rispetto alla pià classica nota altrettanto “congiunta”, ha il dono dell’immediatezza.
Sì, ma a chi farlo postare? Per dare il senso di un perfetto equilibrio, di una coalizione tra pari e senza un ‘più alto in grado’, si decide di mettere in rete contemporaneamente il medesimo cinguettio. “Ottimo incontro con…” e seguono i nomi dei convitati, escluso lo scrivente.
“Lavoreremo insieme per dare al Paese una o un Presidente autorevole in cui tutti possano riconoscersi. Aperti al confronto. Nessuno può vantare un diritto di prelazione. Tutti abbiamo il dovere della responsabilità”, si legge ancora. Il tweet congiunto sembra, tuttavia, non sortire l’effetto sperato, anche perché si sparge la notizia che i tre leader sono attesi alle 11 alla Farnesina per l’intitolazione di
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