“Italia viva non deve fare sgambetti”. Così Conte dopo il sì alla riforma del processo penale

“Non sono in condizione di fare previsioni sui comportamenti altrui: io sono qui e ho un compito di grande responsabilità. Non ne faccio una questione personale con nessuno, non me lo posso permettere perché il Paese si attende delle risposte”. A dirlo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato la riforma del processo penale. Una riunione a cui non ha partecipato Italia viva.

“Stiamo quotidianamente lavorando, per me questioni personali non esistono con nessuno, esiste il fatto che dobbiamo governare il Paese per il bene del paese. Italia Viva è al 3%? Per me ha pari dignità. Si governa con la forza delle argomentazioni”.

“Nell’ambito di questa riunione abbiamo approvato vari provvedimenti, tra cui quello di maggior rilievo, la riforma del processo penale. Quando si lavora con serietà i risultati arrivano e si riescono a soddisfare le richieste dei cittadini che vogliono processi più rapidi. Abbiamo già approvato la riforma del processo civile, oggi completiamo questo progetto con la riforma del processo penale”. 

Parlando proprio dello scontro in atto con il partito di Matteo Renzi, sul fronte della prescrizione, ha aggiunto: “Se un giocatore è falloso nei confronti della propria squadra si rischia di perdere. Se il risultato deve essere o accettate la nostra posizione o non se ne fa nulla non c’è alcuna possibilità di trovare un punto di convergenza”.  ​

E sull’assenza ha commentato: “Mi dispiace che i ministri di Italia Viva non abbiamo partecipato e abbiano deciso di non dare il proprio contributo. Per una forza politica è sempre una sconfitta, il ministro ha sempre la responsabilità e il dovere di partecipare al Consiglio dei ministri. Purtroppo devo prendere atto che da Italia viva si è mantenuta una posizione iniziale e non si è mai spostati ritenendo di essere depositari della verità. Ma una verità di cui è depositaria una sola forza politica non esiste. Esiste invece una mediazione. Ringrazio quindi le altre forze politiche e il ministro Bonafede che si sono resi disponibili a questa soluzione”.

“Mi sono presentato in Parlamento a chiedere la fiducia agli italiani – ha detto ancora Conte – in base a un programma molto dettagliato. Abbiamo difficoltà e stiamo vivendo tensioni commerciali. È una sfida incredibile ed e’ ovvio che qui ci sarà l’unico atteggiamento che possa restituire fiducia ai cittadini”. 

“È chiaro, però, che Italia viva deve chiarire, non solo a me, anche al Paese cosa intendono fare. Nella consapevolezza che se vogliono fare correre con noi, non devono fare sgambetti, ostacolare o rallentare l’azione di governo. Altrimenti la nostra sfida non possiamo vincerla”. Per poi sottolineare: “L’obiettivo non è sostituirla in Parlamento. Dopo di che valuteremo”.​

Bonafede ha poi annunciato cinquecento giudici ausiliari nelle Corti d’appello dal primo gennaio 2021. Inoltre, sono previste anche mille assunzioni per quanto riguarda il personale amministrativo. “Questa riforma è frutto di una collegialità nel lavoro con le altre forze politiche, abbiamo lavorato e mi dispiace sinceramente che alla fine una delle quattro forze abbia deciso di defilarsi”.

Per poi concludere: “Il meccanismo prevede un trattamento differenziato tra condannanti e assolti in primo grado, se poi c’e’ l’assoluzione in secondo grado c’è un recupero dei tempi. Si agevola anche il ricorso ai riti alternativi”. E su Italia viva: “Spiace che una delle forze politiche di maggioranza si sia defilata”.

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