Le videochiamate stanno rivoluzionando il mercato degli smartphone

AGI – Una copertina del New Yorker uscita nel momento più critico della pandemia ritraeva una graziosa ragazza truccata e vestita con cura impegnata in un aperitivo virtuale davanti allo schermo del pc. Dalla vita in giù, però, un paio di shorts da palestra, le gambe non depilate e tutto intorno, fuori dalla portata della telecamera, il caos. Era la situazione in cui si trovava quella parte di umanità che si era improvvisamente trovata a dover rivoluzionare le proprie abitudini – tempo libero o lavoro che fosse – e a mediarle attraverso uno schermo, ma soprattutto attraverso un obiettivo.

Non tutti sono stati abili a reinventarsi. Docenti che sbagliavano clamorosamente inquadratura facendo un’ora di lezione con la telecamera puntata su una spalla, rispettabili impiegati che assumevano sembianze da Cantina di Mos Eisley perché non sapevano a che distanza stare dall’obiettivo… Tutti ottimisticamente convinti che anche questa sarebbe passata. 

La pandemia, prima o poi, passerà. Quello che resterà – ormai è indubbio – sono le videochiamate, le videoriunioni, le call di qualunque forma e natura. E con esse si consoliderà una nuova esigenza: apparire al meglio. Ed è qui che si innesta una piccola – ma determinante – rivoluzione nell’industria degli smartphone. 

Da tempo il settore non sembra più capace di trovare uno spunto creativo e si è concentrato sullo sviluppo del comparto fotografico innescando una competizione tra produttori che ha finito per essere fine a se stessa. Telefoni da oltre mille euro con hardware e software sviluppati insieme ai grandi marchi della fotografia per poi postare su Instagran una fotina in bassa risoluzione. Ma, come spesso accade, sono gli eventi a determinare il successo di una scommessa e gli investimenti profusi nel settore fotografico sembrano trovare un senso in quella che non è più una mania edonistica (i selfie) ma un’esigenza professionale (le videochiamate).

È stato calcolato che nel mondo

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