AGI – A una settimana dallo start alle votazioni per il Quirinale, sembra aprirsi una crepa nel muro dei partiti. Matteo Renzi giudica “sagge” le parole usate dal segretario Pd, Enrico Letta, nel lanciare l’idea del “patto di legislatura” fra tutte le forze politiche, a cominciare da quelle di maggioranza. Uno spiraglio nel quale potrebbero infilarsi quanti, in queste ore, stanno lavorando per superare l’ipotesi Berlusconi e portare il centrodestra al tavolo del confronto.
Un confronto che l’ingombrante presenza del Cavaliere rende impossibile, almeno a sentire i leader di centrosinistra. “Il centrodestra sbaglia. Silvio Berlusconi è un vicolo cieco, non è una figura istituzionale su cui ci sarà unità”, ripeteva ancora ieri sera il segretario Pd al Tg3. Parole sottoscritte da Renzi: “Berlusconi non ha alcuna chance di fare il presidente della Repubblica“, dice il leader di Italia Viva a Radio Leopolda: “Berlusconi è circondato da gente che ne asseconda i sogni. Che i numeri non ci siano è una constatazione dello stesso centrodestra”, aggiunge Renzi per il quale “è fuori dalla grazia di Dio chiamare Ciampolillo per chiedere chissà cosa”.
Dunque, le strade sono due per il senatore di Rignano: “O va Draghi al Colle, ed è un film che ha una logica, e allora c’è il patto di legislatura. Ma se Draghi rimane a Chigi, bisogna trovare un candidato credibile. Il nostro è un appello alla regionevolezza. Trovo serie le cose dette da Enrico Letta, penso sia stato saggio“.
Da qui Rispetto a questo stallo, le parole di Renzi rappresentano un insperato assist per il Partito Democratico, e non solo. “Mi fa piacere che sia Letta sia Renzi dicano che serve un patto di legislatura”, spiega Carlo Calenda: “Salvini aveva detto che avrebbe chiamato tutti i leader a un tavolo, ma questo non è avvenuto per quella mucca che c’e’ in mezzo alla stanza e che è Berlusconi. Bisogna levare questo
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