
AGI – Trentacinque lettere inedite di Mario Missiroli a Floriano Del Secolo saranno esposte dal 2 luglio nelle bacheche dell’Emeroteca Tucci di Napoli in occasione del convegno sui “Due giganti del giornalismo” italiano che avrà come relatori Emma Giammattei ed Ernesto Mazzetti.
Il prezioso carteggio, donato alla “Tucci” da un collezionista che preferisce rimanere anonimo, parte dal 1906 e termina nel 1930. La prima lettera è dunque scritta quando il mittente bolognese aveva soltanto 20 anni e non era stato ancora assunto al “Resto del Carlino” di cui diventerà direttore, mentre il lucano Del Secolo, che aveva 29 anni, al quotidiano di Bologna collaborava già da sette anni con articoli di prima pagina di critica letteraria, essendosi a vent’anni laureato con Carducci di cui era stato uno degli allievi preferiti insieme con Manara Valgimigli.
Nelle prime lettere Missiroli scrive “Caro Professore” perché Del Secolo, dopo aver insegnato nel liceo di Messina a ventun anni e a Benevento a ventidue, aveva ottenuto alla Scuola Militare della Nunziatella di Napoli la cattedra che era stata del De Sanctis. E, nel congedarsi, Missiroli usa espressioni come “Mi creda suo affezionato” o come “Mi saluti Benedetto Croce e si ricordi di me”. Quattro anni dopo, divenuto da oltre un anno redattore tuttofare del “Resto del Carlino”, essendo il braccio destro dell’avvocato Mastellari, maggiore azionista del giornale, Missiroli scriverà: “Caro Floriano, ebbene? Vedesti l’amico? Io e Mastellari attendiamo”. E comincerà, allora, a chiedere a Del Secolo di persuadere il giornalista perugino Ettore Marroni, editorialista di fama internazionale con lo pseudonimo di “Bergeret” e a quel tempo firma del “Mattino”, a lasciare Napoli per trasferirsi a Bologna.
La mostra delle lettere prosegue con l’esposizione di molte decine di giornali e riviste che raccontano la carriera di Missiroli, direttore di quattro grandi quotidiani (“il Resto del Carlino”, “Il Secolo” di Milano, “Il

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