“Preoccupazione” e “imbarazzo” trapelano da fonti del ministero della Difesa e del comando italiano ad Unifil dopo il post pubblicato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha definito Hezbollah come dei “terroristi islamici”. “Non vogliamo alzare nessuna polemica – spiegano le stesse fonti – ma tali dichiarazioni mettono in evidente difficoltà i nostri uomini impegnati proprio a sud nella missione Unifil, lungo la blue line. Questo perché il nostro ruolo super partes, vicini a Israele e al popolo libanese, è sempre stato riconosciuto nell’area. Tra l’altro l’Onu la sua parte la sta già facendo, c’è una missione, si chiama Unifil, da oltre 12 anni, e il comando è oggi sotto la guida italiana per la quarta volta”.
Salvini, da Israele dove si trova in missione, in una nota aveva affermato: “Chi vuole la pace, sostiene il diritto all’esistenza ed alla sicurezza di Israele. Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel e armano missili per attaccare il baluardo della democrazia in questa regione”.
Arrivo a Gerusalemme in elicottero dopo il sopralluogo al tunnel scavato dai terrroristi islamici.
Tutto il mio impegno per sostenere il diritto alla sicurezza di Israele, baluardo di democrazia in Medio Oriente.
LIVE: https://t.co/9kOFH2QHG2 pic.twitter.com/W6uJB1moWy— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 11 dicembre 2018
Il ministro ha anche replicato ai rilievi del ministero della Difesa: “Se si scavano tunnel sotterranei non penso si faccia per andare a fare la spesa”. “Sono orgoglioso del sacrificio e del lavoro dei militari presenti non soltanto in Libano, ma a casa mia i terroristi si chiamano terroristi, anche perché ci sono sentenze della Corte europea”.
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