Toti scuote ancora Forza Italia, e spunta l’ipotesi di un nuovo soggetto sovranista

Toti scuote ancora Forza Italia, e spunta l'ipotesi di un nuovo soggetto sovranista

Rimane ancora in Forza Italia? “Se c’è ancora, se me la trovate”. Quella di Giovanni Toti voleva essere solo una battuta ma ha irritato non poco tutto lo stato maggiore azzurro. “Una frase infelice”, taglia corto Mariastella Gelmini; “Si lamenta da tre anni ormai. Se avesse dato un contributo avremmo avuto due braccia e due gambe in più per scalare la montagna”, la reazione di Mara Carfagna.

Il partito sembra essere sempre più una polveriera. Spaccato in diversi tronconi, tra chi guarda alla Lega, chi ad un progetto di responsabilità nazionale, chi si lamenta per le “solite facce in tv” e per un partito “che deve smetterla di stare in panchina”. Fibrillazioni, mal di pancia soprattutto da coloro i quali – spiega un ‘big’ forzista – si sentono esclusi dalla ‘ristrutturazione’ portata avanti da Antonio Tajani.

Il vicepresidente azzurro insieme a Berlusconi sta limando il piano per il cambio dei coordinatori regionali che nelle intenzioni non dovranno essere più parlamentari. Ma si guarda soprattutto alle mosse del governatore della Liguria che sabato dovrebbe essere a Milano per un convegno – presente anche il leghista Giorgetti – organizzato da Fdi.

Il progetto è quello di costituire un nuovo soggetto ‘sovranista’ che si affianchi al Carroccio e che unisca “nel centrodestra tutti quelli che non sono leghisti”, spiega uno degli organizzatori della kermesse, “possiamo arrivare anche al 10%”. Il tentativo in pratica è quello di svuotare FI ma Toti per ora non strappa: “Io – dice – non voglio fondare nuovi partiti, tantomeno per una scissione, vorrei un centrodestra unito ma capace di rinnovarsi”.

Ed ancora: “Banalmente, vorrei aggregare il centrodestra con chi ci sta. Vedo, invece, da 15 anni le stesse ricette, gli stessi comportamenti, gli stessi meccanismi di selezione della classe dirigente… Mi chiedo come mai l’attuale classe dirigente non si faccia alcune domande, visto che sui giornali ci danno al 7%”.

Oggi si sono tenute le riunioni dei gruppi di Camera e Senato per discutere della manovra (Bernini e Gelmini stamattina si sono recate dal premier Giuseppe Conte per ribadire le critiche mosse in questi giorni) ma non pochi si sono lamentati sia per l’offensiva di Toti, sia per una linea che – questa la riflessione di tanti parlamentari – è poco aggressiva nei confronti della Lega.

Il partito di via Bellerio per ora non ha dato la disponibilità a costituire un tavolo sulle amministrative con FI ma Berlusconi al momento non intende staccarsi completamente da Salvini. Attende l’esito della manovra, vuole capire se la maggioranza giallo-verde reggerà l’urto dell’impennata dello spread e dei rilievi arrivati da Fmi, Bankitalia e agenzie di rating.

Nel frattempo ha convocato per domani il comitato di presidenza per discutere sull’organizzazione dei congressi e rispondere a chi pensa che FI sia in liquidazione. In ogni caso fino alle Europee, soprattutto se il Cavaliere dovesse scendere in campo, non si dovrebbero registrare ulteriori scossoni nel centrodestra. L’appuntamento in primavera però sarà quello decisivo, scommettono i ‘big’ forzisti.

Dalla percentuale che prenderà FI, con una campagna critica sull’Europa ma non certamente populista, si capirà il futuro e la collocazione del partito. E soprattutto chi potrebbe essere il nuovo leader. In diversi sotto traccia – ma senza giocare contro il Cavaliere – stanno scaldando i motori. “La verità – spiega un forzista – è che Toti ha con se solo quattro o cinque deputati e cerca posti in lista nella Lega già alle Europee”. “Prendersela con me è come prendersela con il bimbo che dice ‘il re è nudo’…”, la risposta del governatore ligure.

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a [email protected]

Messaggi simili:

    None Found

Torna in alto