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I dati sono, come sempre, non del tutto certi, se non altro perché si prevede che il prossimo anno aumentino le presentazioni dell’Isee proprio per accedere al programma del governo. Quello che pare difficilmente reversibile è comunque la tendenza. Questa: stando ai calcoli, una famiglia su due, tra quante otterranno il prossimo anno il reddito di cittadinanza, vivono nel Sud o nelle Isole.
Più precisamente, secondo quanto riporta oggi il Sole 24 Ore, il 48.6. Al Nord spetterà il 32,4 percento delle erogazioni, al Centro solo il 19.
A Crotone più di una su quattro, a Bolzano una su 40
Questi invece i criteri d’accesso: può aspirare alla sua parte dei nove miliardi stanziati nella manovra del governo gialloverde solo chi ha un Isee inferiore ai 9.360 euro all’anno. In questo caso dovrebbe arrivare in casa un assegno da 780 euro. A chi spetterà?
Guardando città per città si vede che la più beneficiata, in termini percentuali, sarebbe Crotone, profondo Sud: il 27,9 percento. A Napoli e Palermo, seconda e terza nella classifica, seguono con il 20,5. Poi ancora Caltanissetta, Catanzaro, Palermo, Carbonia, Salerno, Taranto … . Per trovare una città del nord si scende al 37mo posto, e si trova Aosta, seguita da Livorno Gorizia e Torino. Roma 46ma, immediatamente prima di Parma e dopo la provincia di Massa-Carrara.
Ultima Bolzano: il 2,3 delle famiglie rispetto ad una media nazionale del 9,3. In altre parole: poco più di una famiglia ogni quaranta. Il perfetto contrario di Crotone, si potrebbe essere tentati di concludere. I 5 Stelle, insomma, rafforzerebbero la loro presa sul Sud a discapito del centro e del Nord.
Ma a guardar bene si capiscono molte cose
Istruttivi, però, sono anche i dati assoluti. Qui la distribuzione del reddito di cittadinanza assume un altro significato. Se è vero che a Napoli, ad esempio, le famiglie interessate sono 230.000 e a Palermo poco più di centomila, attenzione a Torino (95.000) Roma (173.000), Milano (103.000) e Genova (35.000). Cosa vuol dire?
Vuol dire che, se in termini percentuali la maggior parte dei beneficiati vive nelle aeree considerate tradizionalmente più depresse, ci sarà anche una larga fetta di ceti urbani impoveriti – le periferie delle metropoli, ma anche qualcuno in centro – che potrà andare meno in apnea prima della fine del mese. E le grandi aree urbane sono anche al Nord, non solo al Sud.

“Obelisco nasone” – Romanina
In altre parole: se lo scopo dell’erogazione del reddito di cittadinanza (come sostengono le opposizioni) sarà una manovra preelettorale in vista delle europee, il Movimento 5 Stelle che ne è lo sponsor principale potrebbe giovarsene non poco. Potrebbe tenere là dove è già forte e “sfondare” in aree dove ha stentato un po’ di più in occasione delle elezioni del 4 marzo scorso. E così rischierebbe di andare a pescare nel bacino dell’alleato leghista.
Se, insomma, Matteo Salvini molto deve della sua crescita nei sondaggi al tema della sicurezza e dell’immigrazione, i 5 Stelle potrebbero avere in mano una carta potente da calare prima di maggio, quando le europee (che hanno un sistema elettorale proporzionale, con la correzione di uno sbarramento al quattro percento) segneranno il primo redde rationem tra le due parti che hanno sottoscritto il contratto di governo. La cosa spiegherebbe come mai, nelle settimane passate, la componente gialla del governo ha premuto per l’entrata in vigore della misura già a febbraio, mentre quella verde è apparsa molto più titubante.
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