AGI – Buone notizie per l’editoria italiana. Il 2021 si potrebbe chiudere con una crescita a due cifre, compresa tra l’11% e il 16%, per i libri a stampa di narrativa e saggistica venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione, per un giro d’affari (vendite a prezzo di copertina) tra gli 1,6 e 1,7 miliardi di euro.
Nel 2019 le vendite sono state pari a 1.487 milioni, 1.470 nel 2020.
Le librerie fisiche tornano a superare le librerie online. La proiezione, ottenuta sommando al risultato dei primi nove mesi i valori del 2019 (per la stima più prudente) e del 2020 (per quella più ottimista), è contenuta nell’analisi periodica del mercato che l’Associazione Italiana Editori (AIE) realizza in collaborazione con NielsenIQ e che è stata presentata oggi al Salone internazionale del Libro di Torino.
“I dati dei primi nove mesi – ha spiegato il presidente di Aie, Franco Levi – confermano la crescita strutturale dell’editoria italiana di varia e ci consegnano due fatti su cui riflettere. Il primo: dopo il sorpasso subito nel 2020, le librerie fisiche sono tornate a vendere di più delle librerie online, che comunque dopo la pandemia confermano il loro ruolo di primo piano”.
“Il secondo – ha aggiunto – l’editoria italiana è sempre meno dipendente dai best seller e dalle novità, cresce il ruolo del catalogo e le vendite sono diffuse su un maggior numero di titoli”.
Nei primi nove mesi dell’anno le vendite sono state pari a 1.037 milioni di euro, segnando una crescita del 29% sul 2020 e del 16% sul 2019.
Come numero di copie, i nove mesi si attestano a 72 milioni di copie, in crescita del 31% sul 2020 e del 18% sul 2019. Il prezzo medio di copertina del venduto è infatti in calo e pari a 14,35 euro (-1,9% sul 2020
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