AGI – Per la sua riapertura dopo il lockdown, il British Museum punta sull’imperatore romano Nerone, con una mostra blockbuster che ambisce a fare luce sull’uomo oltre il mito e la controversia.
Dal 27 maggio nelle sale del museo londinese “Nero: the man behind the myth” – questo il titolo dell’esposizione – presenterà ai visitatori oltre 200 oggetti tra manoscritti, sculture, gioielli e manufatti provenienti dal palazzo imperiale a Roma e dalle strade di Pompei per indagare la figura del crudele tiranno romano, per tentare di capire come il racconto della sua vicenda sia stato falsificato nel tempo.
Per distinguere i fatti realmente accaduti dalla leggenda, i curatori hanno messo insieme reperti del British Museum accanto a prestiti provenienti da varie parti d’Europa, di cui molti saranno esposti per la prima volta in Gran Bretagna, oltre ad aver tenuto conto degli esiti delle ultime ricerche su ritrovamenti archeologici e fonti storiografiche.
La mostra, visitabile fino al 24 ottobre, ripercorre l’ascesa al potere di Nerone e il suo intero percorso politico, andato di pari passo con un profondo cambiamento interno dell’Impero romano.
Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico, nato ad Anzio nel 37 come Lucio Domizio Enobarbo, è stato l’ultimo discendente maschio del primo imperatore Augusto di Roma, appartenente alla dinastia giulio-claudia. E’ salito al potere a soli 16 anni, nel 54, ed è morto suicida nel 68, a 30 anni. Il suo regno turbolento – inizialmente con la madre Agrippina e l’aiuto del filosofo Seneca – è stato segnato da eventi drammatici quali l’uccisione da lui ordinata della madre, della prima moglie e forse anche della seconda, oltre al clamoroso incendio di Roma nel 64, la grande ribellione di Buddica in Britannia, progetti faraonici ed eccessi all’insegna della stravaganza.
“Chi è davvero Nerone?”: è la domanda alla quale la mostra londinese intende rispondere, andando
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