
AGI – C’è tanta Italia nell’edizione 2021 del World Press Photo, il concorso internazionale di fotogiornalismo giunto quest’anno alla 64ª edizione e ospitato in anteprima nazionale nelle sale di Palazzo Madama, a Torino. Antonio Faccilongo (Getty), con il reportage Habibi (“Amore mio”) ha trionfato nella sezione “World Press Photo Story of the Year 2021”, il primo italiano a riuscirvi, racconta all’AGI, una storia d’amore e di speranza, sullo sfondo del conflitto tra israeliani e palestinesi.
Migliaia di palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane e le visite coniugali, così come qualsiasi altro contatto fisico, sono negati. A partire dai primi anni Duemila, ai detenuti che desiderano avere dei figli non resta quindi che contrabbandare il loro sperma fuori dalla prigione, nascondendolo nei regali destinati agli altri figli. Una fotografia, in particolare, mostra una provetta di fortuna ricavata da una penna e nascosta in uno snack.
“Molti uomini hanno partecipato ad azioni militari durante la seconda Intifada – spiega Faccilongo – sono considerati dei martiri viventi e i bambini nati con l’inseminazione in vitro sono il frutto dell’amore tra questi prigionieri e le loro mogli. Sono figli di combattenti, ma i genitori non li stanno crescendo insegnandogli a fare la guerra. Vanno a scuola, imparano a conoscere la storia del loro paese, potrebbero semmai diventare futuri leader culturali”.
Il reportage di Faccilongo va avanti da anni ed è destinato a proseguire nel tempo. Il fotografo ha conquistato a piccoli passi la fiducia degli interlocutori, rispettando le usanze del luogo. “Sono quasi diventato un membro della famiglia, l’ho capito quando una delle donne che ho fotografato mi ha abbracciato e dentro casa si è tolta il velo. Con le donne è vietato qualsiasi contatto, non si può stringere loro la mano. Il fatto che si fidassero di me mi ha reso orgoglioso”.
Nel corso degli anni Faccilongo

Continua a leggere – Fonte dell’articolo
Messaggi simili:
- None Found